Storia

Ferrandina, situata nella provincia di Matera, è una città dalle origini antiche e dalla storia affascinante, caratterizzata da momenti di splendore e da periodi di trasformazione economica e sociale. Il suo territorio, incastonato tra le colline lucane e attraversato dal fiume Basento, ha ospitato insediamenti umani fin dall’età del Ferro e ha visto il susseguirsi di popoli e dominazioni che hanno lasciato un’impronta indelebile.

Dalle origini a Federico d’Aragona

Le prime testimonianze storiche di Ferrandina risalgono al 1029, quando lo storico Lupo Protospata menziona l’esistenza di “Castellum Obbianum”, un insediamento medievale noto oggi come Castello di Uggiano. Questo feudo, abitato tra il XII e il XIV secolo, aveva una popolazione compresa tra 1.500 e 2.000 abitanti ed era un centro fortificato strategico che passò sotto il controllo di diversi signori feudali​.
Nel 1494, Federico d’Aragona, re di Napoli, ordinò la rifondazione della città a pochi chilometri dalle rovine di Uggiano, distrutta da un devastante terremoto o da eventi bellici. La nuova città fu battezzata Ferrandina, in onore del padre del sovrano, Ferrante d’Aragona​. Con questa rifondazione, la città acquisì un impianto urbanistico rinascimentale, caratterizzato da strade regolari, edifici nobiliari e monumenti religiosi

Sviluppo economico tra il XVI e il XIX secolo

Nel corso del XVII e XVIII secolo, Ferrandina prosperò grazie allo sfruttamento agricolo-pastorale e alla produzione artigianale. La città era rinomata per la lavorazione della lana e della ceramica, oltre alla coltivazione degli ulivi della varietà Maiatica, una tradizione millenaria che ha reso l’olio di Ferrandina un prodotto d’eccellenza​.
Durante l’epoca borbonica, Ferrandina vide la nascita di numerose filande per la lavorazione della lana, che rappresentavano una delle principali fonti di reddito per la popolazione locale​.

L’Ottocento e il Risorgimento

Ferrandina ebbe un ruolo attivo nei moti carbonari del 1820-21 e nel Risorgimento italiano. Dopo l’Unità d’Italia, tuttavia, la città subì una fase di crisi economica, aggravata dall’emigrazione di molti abitanti verso l’America in cerca di fortuna​. La fine dell’Ottocento fu caratterizzata dalla soppressione dei grandi complessi monastici, che portò all’abbandono o al riutilizzo di molte strutture religiose.
Nonostante la crisi, Ferrandina fu una delle prime città del Sud Italia a dotarsi di un impianto di illuminazione pubblica elettrica e partecipò all’Esposizione Internazionale di Milano del 1906, ottenendo riconoscimenti per la qualità del suo olio​.

Ferrandina industriale: dal Novecento ai giorni nostri

Il XX secolo segnò una svolta per l’economia di Ferrandina. Con l’avvento dell’industrializzazione, la città divenne un centro di produzione e trasformazione, grazie all’apertura di impianti industriali che diedero lavoro a centinaia di operai.
  • La Ciminiera Scorpione (1886)
    Considerata la prima industria della città, ospitava filande, un frantoio e un mulino, alimentati da una centrale termoelettrica. L’imponente ciminiera in mattoni alta 27 metri è ancora oggi visibile​.
  • Boom economico degli anni ‘60
    Negli anni ‘60, la scoperta del metano nel territorio di Ferrandina portò a una crescita senza precedenti, con la creazione di una vasta area industriale nella Valle del Basento. In questo periodo si insediarono importanti aziende, tra cui la Pozzi Ginori Spa, che impiegò circa mille operai dal 1963 al 1978​.
  • Crisi e ripresa
    Dopo un calo dell’industria tra gli anni ‘80 e ‘90, Ferrandina ha puntato sulla diversificazione economica. Oggi, il settore industriale è affiancato da un rinnovato interesse per l’agricoltura e il turismo, con la vicinanza a Matera che ha favorito un nuovo flusso di visitatori​.

Ferrandina oggi

Ferrandina è una città che unisce la ricchezza del suo passato con le opportunità del presente. Il suo centro storico rinascimentale, le chiese monumentali e i resti del Castello di Uggiano ne fanno una meta turistica di interesse culturale e storico. Nel contempo, il suo sviluppo economico è trainato dall’industria, dall’agricoltura e dal turismo sostenibile.
Con la sua lunga tradizione nella produzione di olio d’oliva di alta qualità, Ferrandina è parte integrante della rete delle “Città dell’Olio”, impegnata nella valorizzazione del patrimonio olivicolo locale​.
La città continua a essere un punto di riferimento per l’intera regione, grazie anche alla sua posizione strategica, alla presenza di aziende storiche e alla sua capacità di reinventarsi, mantenendo vivo il legame con la sua identità culturale.